4Enormi opportunità attendono gli investitori diretti stranieri, ma le questioni geopolitiche, le pratiche di prestito della Cina e le violazioni dei diritti umani potrebbero ostacolare tale potenziale.

 

La guerra della Russia in Ucraina ha inferto un duro colpo ai mercati delle materie prime, interrompendo la produzione e il commercio di diversi prodotti, tra cui energia, fertilizzanti e cereali.Questi aumenti di prezzo sono arrivati ​​sulla scia di un settore delle materie prime già volatile, a causa dei vincoli di offerta legati alla pandemia.

Secondo la Banca mondiale, le interruzioni delle esportazioni di grano dall'Ucraina hanno colpito diversi paesi importatori, in particolare quelli del Nord Africa, come l'Egitto e il Libano.

"Gli interessi geopolitici stanno giocando un ruolo crescente, poiché molti diversi attori internazionali si contendono l'influenza sul continente", afferma Patricia Rodrigues, analista senior e direttore associato per l'Africa presso la società di intelligence Control Risks.

I paesi africani probabilmente manterranno un alto livello di pragmatismo quando si tratta di impegnarsi con vari poteri geopolitici per garantire gli afflussi di IDE, aggiunge.

Resta da vedere se tale garanzia si concretizzerà.È improbabile che lo slancio di crescita del 2021 sia sostenuto, avverte l'UNCTAD.Nel complesso, i segnali indicano una traiettoria discendente.I colpi di stato militari, l'instabilità e l'incertezza politica in alcuni paesi non sono di buon auspicio per l'attività di IDE.

Prendi il Kenya, per esempio.Il paese ha una storia di violenze legate alle elezioni e una mancanza di responsabilità per le violazioni dei diritti umani, secondo Human Rights Watch.Gli investitori evitano il paese, a differenza dell'Etiopia, il vicino dell'Africa orientale del Kenya.

In effetti, il calo degli IDE del Kenya lo ha portato da 1 miliardo di dollari nel 2019 a soli 448 milioni di dollari nel 2021. A luglio, è stato classificato come il secondo peggior paese in cui investire dopo la Colombia dal World Uncertainty Index.

C'è anche la crisi di rimborso in corso tra l'Africa e il suo più grande creditore bilaterale, la Cina, che detiene il 21% del debito del continente a partire dal 2021, mostrano i dati della Banca Mondiale.Il Fondo monetario internazionale (FMI) elenca più di 20 paesi africani come in difficoltà debitoria o ad alto rischio.

 


Tempo di pubblicazione: dic-05-2022